Secondo indagini recenti, il 29% delle italiane over 40 desidera sottoporsi a un intervento di re-vagination, ovvero ringiovanimento vaginale inteso come l’insieme dei trattamenti volti al miglioramento della funzionalità, del benessere e, perché no, dell’aspetto delle proprie parti intime.
E’ ormai ampiamente diffuso il dato secondo cui il 50% delle donne in post-menopausa soffre di tutta una serie di disagi, di intensità variabile e soggettiva, che vanno dalla secchezza vaginale alla lassità dei tessuti, prurito e bruciore fino alla dispareunia, ovvero quel fastidioso dolore durante i rapporti sessuali.
Ma nella vita di una donna sono molte le cause di disagi “intimi”, che colpiscono a tutte le età e che influiscono sul benessere psico-fisico anche di chi vive loro accanto: solo per fare un esempio, la vulvodinia, che in Italia colpisce il 5,8% delle donne, circa 440mila, per non parlare di vaginiti e cistiti ricorrenti, incontinenza da sforzo che può comparire dopo il parto o semplicemente un dimorfismo che genera disagio e difficoltà nella vita di coppia.
Problematiche queste di cui si parla poco o per nulla, non solo sui media, ma anche con il ginecologo e con i propri cari. Per una sorta di inspiegabile pudore, per quanto siano così diffuse, spesso sono sottaciute e/o sottovalutate: si pensa “passerà” o, peggio ancora, “è normale”.
Quello che non si sa è che basta davvero poco per ritrovare il benessere “intimo”, che tradotto significa intervenire non solo sui sintomi ma anche sulle cause, e risolvere il disagio, ritrovando così una vita sociale e di coppia normale.
Sono molte le terapie oggi disponibili, e non parliamo solo di terapie ormonali che, va sottolineato, sono importanti e insostituibili, ma possono essere affiancate da altri approcci che aiutino ad alleviare i disagi e a sentirsi bene con se stesse. Per non parlare di tutti quei casi in cui la terapia sostitutiva non è accessibile, come nel caso di una terapia oncologica in corso, per esempio.
Accanto ai laser, di cui si sente parlare già da qualche tempo, si stanno facendo strada trattamenti che sono mutuati dalla medicina estetica, ma che sarebbe un errore considerare squisitamente a fini estetici.
“L’ultima novità in questo ambito è la radiofrequenza quadripolare dinamica“, spiega Flavio Peralda, Presidente di Novavision Group SpA, azienda italiana leader da oltre 30 anni nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, “declinata per uso ginecologico, ovvero modulando l’azione dell’energia elettromagnetica in maniera specifica per l’area da trattare. Qui il calore attivo prodotto stimola la produzione di collagene, migliora il microcircolo epiteliale e l’idratazione mucosale, riducendo il grado dell’atrofia vulvo-vaginale e i suoi principali sintomi quali secchezza, prurito, bruciore e dolore da rapporto. Infine, ristabilendo il trofismo dei tessuti, migliora l’aspetto sia estetico che funzionale dell’organo. Si tratta di un’innovazione tutta italiana, che sta avendo grande successo in tutto il mondo”.
Un trattamento semplice, veloce (bastano 4 sedute, una ogni 15 giorni, della durata di 20 minuti) e confortevole, in quanto non doloroso e che non richiede downtime, ovvero si riparte subito con tutte le normali attività. Insomma, non c’è davvero ragione per non prendersi cura di sé e del proprio benessere intimo.